Licio Gelli (Pistoia, 21 aprile 1919 – Arezzo, 15 dicembre 2015) è stato un faccendiere italiano, noto per essere stato il «Maestro venerabile» della loggia massonica eversiva P2.
È stato condannato per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano e per depistaggio delle indagini della strage di Bologna del 1980.
Secondo le sentenze della Corte d’Assise di Bologna dell’aprile 2023 e del luglio 2024 nel processo al neofascista Bellini, Gelli è il mandante e il finanziatore della strage.
Nel maggio del 1981, i giudici istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, nell’ambito di un’inchiesta sul finto rapimento del finanziere Michele Sindona, fecero perquisire la villa di Gelli ad Arezzo e la fabbrica di sua proprietà, che portò alla scoperta di una lunga lista di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti alla P2.
La lista includeva anche l’intero gruppo dirigente dei servizi segreti italiani, parlamentari, industriali, giornalisti e personaggi facoltosi come il più volte Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Costanzo.
L’intervista è stata realizzata da Luigi Bardelli nel corso della presentazione di una libro di Gelli